Terzo dialogo con Nelson Mauro Maldonato a cura di Sergio Petrosino sul tema “Il coraggio di conoscere”.
Nell’indicare la ricerca della conoscenza come unica meta dell’uomo, orizzonte della dignità e della libertà umane, Dante trasfigura l’ultimo viaggio di Ulisse: “Considerate la vostra semenza / fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza. (XXVI Canto dell’Inferno (118–120)”. In realtà, la sfida di Ulisse non ha nulla di eroico. Nell’esortare i propri compagni di viaggio a sfidare l’ignoto, spingendo la propria nave oltre le colonne d’Ercole, estremo limite del mondo, egli testimonia il proprio coraggio senza lasciarsi irretire dall’ambizione e dalla vanagloria. Voglio dire che esplorare l’ignoto è il compito ‘normale’ e, insieme, ‘rivoluzionario’ della scienza. Anche se dobbiamo ammettere che la scienza non è tutto, non può esser tutto. Perché se fosse tale sarebbe condannata alla morte spirituale. Allo stesso modo di Ulisse che – condannato dagli dei per aver voluto sfidare i limiti umani – conclude il suo “folle volo” tra i flutti dell’oceano sconfinato e sconosciuto. Il messaggio di Dante è chiaro: l’uomo non si creda Dio, non provi nemmeno a sostituirsi ad Egli! Ecco, quale è il senso del viaggio di Ulisse per noi e per le esplorazioni scientifiche del nostro tempo? READ MORE